giovedì 25 marzo 2010

CINESI E ALTRI

Da tempo ormai i negozi di parrucchiere gestiti da cinesi sono arrivati anche nella nostra città, e accidenti che prezzi che fanno..... il perchè è molto semplice da spiegare, basta decidere di gestire il negozio a livello familiare e non dover pagare dipendenti, e magari evitando di comprare prodotti di marche qualificati si riesce a "starci dentro", peccato che agli occhi di molti clienti il resto del mondo dei parrucchieri appare improvvisamente come un ladro che cerca di arricchirsi dalle tasche dei clienti. Non parliamo poi di orari che improvvisamente sono diventati un elastico da tirare secondo le loro voglie ed esigenze in barba a tutti i regolamenti comunali. Mi fa sorridere il fatto che i controlli non hanno ancora sancito delle sanzioni per far capire a quei gestori che esiste una fascia oraria in cui effettuare il servizio.
Ma la cosa più bella è che quasi tutte le licenze di questi negozi sono intestate a colleghi italiani che devono avere la qualifica di parrucchiere ma che quasi mai sono presenti in negozio per garantire che i lavori vengono eseguiti a regola d'arte e secondo le leggi.

mercoledì 7 febbraio 2007

LIBERALIZZAZIONI

La raffica di provvedimenti 'liberalizzatori' ha compreso anche i settori acconciatura ed estetetica, abolendo, di fatto, l'autorizzazione che i comuni devono rilasciare per lo svolgimento di queste professioni: basterà una semplice dichiarazione di inizio attività. Il provvedimento, di poche righe, sconvolge il quadro normativo di riferimento, composto da Leggi dello Stato, delle Regioni e regolamenti comunali e come effetto immediato blocca tutti i trasferimenti di proprietà di queste aziende, perchè i compratori non sono più disposti a pagare una licenza che non esiste più, ma paralizza anche la nascita di nuove imprese, in quanto la nuova norma sarà in vigore dopo che Regioni e comuni avranno adeguato le Leggi e i regolamenti e per fare questo hanno tre mesi di tempo. Ma la questione più delicata riguarda gli aspetti costituzionali, questa materia, infatti, secondo l'art. 117 tit. V della Costituzione, è di competenza delle Regioni. Il Legislatore regionale, pertanto, potrebbe disattendere la deregulation introdotta con un provvedimento dello Stato, lasciando in vita la licenza comunale e i criteri di contingentamento per il suo rilascio. Ad aumentare le incertezze pesa sicuramente il fatto che il Governo ha utilizzato lo strumento del decreto legge, un provvedimento d'urgenza (ma che urgenza c'era di liberalizzare i saloni di parrucchiere ed estetista?) che dovrà essere convertito in Legge e, ammesso che ciò avvenga, potrebbe subire delle modifiche. Gli acconciatori ed estetisti non avvertivano la necessità di un tale provvedimento e la federazione di categoria aderente a Lapam-Federimpresa, tramite la Confartigianato nazionale, si opporrà decisamente contro una liberalizzazione selvaggia. Riteniamo invece importanti per una maggior qualificazione degli operatori del settore e tutela dei consumatori, norme che migliorino la professionalità, come quelle emanate con la recente Legge dell'agosto 2005 in materia di acconciatura, ma non sono spaventati da questa deregulation, perchè convinti che sia la qualità del servizio offerto a condizionare il mercato.
A QUESTO PUNTO ASPETTEREMO REGIONE E COMUNE E VEDIAMO CHE ACCADE.

sabato 6 gennaio 2007

ORARIO DI LAVORO

E dopo anni di discussioni e malcontenti si arrivò ad un accordo, aprire dal martedì al sabato per un massimo di 10 ore giornaliere, questo accordo dopo liti e accese polemiche si raggiunse in sede della associazione di genova, ma poi arrivo l'Acquilone e il lunedì e la domenica il parrucchiere era aperto, sanzionati per la domenica rimasero aperti il lunedi. Dopo poco arrivò la Fiumara e si ripete lo stesso iter, risultato lunediì aperto. Poi ancora arriva la Rinascente e ancora oggi il parrucchiere è aperto la domenica e il lunedi. Vi assicuro che questa non è invidia perche fosse per me farei 40 ore settimanali ma per quelli che hanno sudato per trovare l'accordo con riunioni non vi sembra che siano stati un pò presi in giro?

PRODOTTI

In questa sezione possiamo parlare di tutti i problemi generati dall'uso dei prodotti per parrucchieri. Consigli, aiuti, confronti, critiche,marche, e tutto cio che riguarda i risultati ottenuti o sperati....................

GRAVIDANZA


La tintura dei capelli in gravidanza
Mia moglie é al terzo mese di gravidanza ed insiste nel volersi colorare i capelli nonostante il parere negativo del proprio medico. Può usare le tinture che si trovano al supermercato oppure no?

Il problema non è tanto la tintura che può fare oggi ma il fatto che va ripetuta ogni mese, quindi l'esposizione alla sostanza non è occasionale ma regolare per 5 o 6 volte. Detto questo sarebbe meglio consultare un negoziante di tinture naturali, in quanto le tinture permanenti (ma a volte anche quelle naturali ) contengono delle sostanze che attaccano la struttura del capello e di conseguenza entrano nell'organismo. Le tinture che invece vengono via con lo shampo nei giorni successivi sono ovviamente meno penetranti. E' vero, le tinture sono vietate in gravidanza, ma anche il fumo, il respirare aria inquinata e il mangiare cibi contaminati da pesticidi.......se sua moglie non può vedersi con i capelli bianchi si faccia consigliare da un erborista con esperienza e cerchi di diradare i trattamenti....con ogni probabilità non succederà nulla di grave.
http://www.vitadidonna.it/donna_racconta_000031.html

Sono veramente colpito da affermazzioni del genere, poiche' ormai si e' fatta chiarezza da molto tempo sul colore fatto dalle donne in stato di gravidanza, eppure ancora persone disinformate scrivono risposte come nell'articolo qui riportato: punto primo il colore non e' vietato alle donne in gravidanza, secondo i capelli si colorano solo in un modo e soprattuto i bianchi e cioè solo chimicamente, il mio parare di esperto e per lo piu chimico e' il seguente. E' vero che il colore penetra all'interno del capello ma il capello e' da considerarsi un appendice praticamente morta del nostro corpo in quanto privo di vasi cappillari trasportatori di sangue, percui il colore che penetra all'interno di certo non circola nel nostro corpo. Oltre a questo non vi e' assorbimento neanche tramite la cute che eventualmente ha i capillari ed è stato provato scientificamente. Inoltre basta pensare alle normative mondiali della sanità che di certo non permetterebbero la vendita dei colori se non su scritto "nuoce alla salute in donne in stato di gravidanza".
Da buon chimico vi consiglio invece di evitare le colorazioni contenenti ammoniaca perche eventualmente i vapori che sviluppano quei colori nei primi minuti di miscelazione sono si se inalati dannosi al feto in quanto passano direttamente dagli alveoli polmonari nel sangue.
Spero di aver chiarito ancora una volta il concetto.